Postato il: 05-02-2006 @ 10:17 pm -- letta 3446 volte
Dopo Maistu Alzheimer e S'orchi mau, scritte nel periodo
della malattia, questa poesia chiude quel doloroso periodo,
con il saluto a mamma a qualche giorno dalla sua
dipartita.
ADIOSU MAMMA
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A is ottu e cuartu de s'undixi 'e arbili,
o mamma, as accabau su patimentu.
Cuss'orchi mau, chen'e piedari, vili,
at cumpletau s'opera sua 'e trumentu,
ma issu est mortu, non tui ca ses biara,
e luxis che una stella ainant'e Deus,
cun babbu, in cussa Paxi traballara
de tottu 'e is dus, accomenti iscieus…
Ses in sa Luxi 'e Deus, o mamma mia,
ma deu fillu ti seu accoment'e prima
e sigu a ti chistionai, ca tui ses bia
e a ti cantai, e a ti iscrì in rima,
ca sempri, poesia fessit, o canzoni,
tui m'ascurtast tra spantu e emozioni,
e a mimi berus non paret mai,
cuss'attimu de paxi passau impai…
Mai appu 'a iscaresci, po cantu campu,
cussu "Deus ti salvet…", s'urtimu cantu:
su coma giai is ogus t'et serrau,
e su respiru fut forti e affannau.
T'appu boffiu fai cumpangia cantendi
cuss'antigu cantu a Nostra Signora
e tui ti ses cittia po m'intendi:
ddu isciu, as cantau tui puru, in cuss'ora!
A longu t'app'essi ancora cantau,
ma s'urtima strofa (*) fut un'addiu,
su coru miu prus no at aguantau,
e cussa boxi in prantu appu finiu…
De su xelu, mamma, castiasì a tottus,
de custa vida nostra in su camminu.
Fai chi, a sa fini, siaus tottus degnus
d'essi torra impai, in su Regnu Divinu!
Carlo, 18.04.03
(*) (ultima strofa del Deus ti salvet)
Ei sa gratzia nos donet
in vida e in sa morte,
e sa dicciosa sorte,
in Paradisu…
ADDIO MAMMA
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Alle otto e un quarto dell'undici aprile,
o mamma, hai finito di soffrire.
Quel mostro cattivo, senza pietà, vile,
ha completato il suo lavoro di tormento,
ma lui è morto, non tu che sei beata,
e brilli come una stella al cospetto di Dio,
con babbo, in quella Pace guadagnata
da entrambi, sappiamo come…
Sei nella Luce di Dio, mamma,
ma io ti son figlio come prima
e continuo a parlarti, perché sei viva,
e a cantarti, e a scriverti rime,
perché sempre, che fosse poesia o una canzone,
tu mi ascoltavi tra meraviglia ed emozione,
e a me non sembrava vero,
quell'attimo di pace trascorso insieme…
Mai potrò dimenticare, per quanto campo,
quel "Deus ti salvet…", l'ultimo canto:
il coma ti aveva già chiuso gli occhi,
ed il respiro era forte ed affannato.
Ho voluto farti sentire la mia presenza cantando
quell'antico canto alla Madonna
e tu hai trattenuto il respiro per sentirmi:
lo so, hai cantato anche tu, in quel momento!
A lungo ti avrei ancora cantato,
ma l'ultima strofa (*) era un addio,
il mio cuore non ha retto,
e la voce mi è finita in pianto…
Dal cielo, mamma, guardaci tutti,
nel cammino della nostra vita.
Fai che, alla fine, siamo tutti degni
di essere di nuovo insieme, nel Regno Divino!
Carlo, 18.04.03
(*) (ultima strofa del Deus ti salvet)
Egli ci dia la grazia
nella vita e nella morte,
ed una sorte felice,
in Paradiso…
Commento: Caro amico,
no, oggi non è la giornata adatta per commentare questa poesia. Lo stato d'animo e le lacrime copiose che annebbiano la mia vista non me lo consentono.
Lo farò in un altro momento.
A presto. Anna
Commento: Mia cara Anna...nella vita capita quasi sempre che gli eventi dolorosi come questo si sbiadiscano nel tempo e perdano quell'impatto emotivo che hai provato all'origine. Il tempo lenisce i dolori ed allevia le pene, e quello che chiamiamo istinto di sopravvivenza, il senso della vita, si dimostra, così, più forte. Ecco, a rileggerle anche dopo anni, trovo che alcune mie poesie, come questa, siano invece come fotografie, istantanee che fissano nella mente immagini e stati emotivi. Forse mi trovo a ripercorrere gli stessi sentieri interiori che mi spinsero a fermare in versi i ricordi, gli eventi e i sentimenti, ad inconscia sfida contro il tempo che inesorabilmente andava a cancellarli dalla memoria di mamma. Forse è per questo che oggi, dopo aver riletto "Adiosu mamma", mi sono sentito trasportato, al di là del tempo, in quella medesima profonda sensazione emotiva che provai allora. E' certamente quello che, allora, chiesi ai miei versi...
Commento: Mi hai fatto piangere,sei riuscito ad esternare totalmente il tuo dolore e leggendo questa poesia il tuo dolore lo sento anche mio,mi appartiene..mi hai fatto rivivere quei tristi momenti.Sono sicura che la tua mamma ti sentirà.
Un abbraccio
Carmen
Commento: Dopo una tragica perdita il tempo guarisce le pene,come sostieni anche tu,ma i ricordi rimarranno eterni e niente li potrà cambiare e cancellare.Nonostante il tempo passato certi eventi segnano anche contro la nostra volontà la nostra vita e rimangono vivi nel nostro cuore.
Commento: E' vero, cara Carmen. Gli eventi che ti colpiscono nel profondo fanno fisicamente parte della nostra mente e della nostra anima, ed il ricordo, sebbene il tempo che passa aiuti a sostenerne il peso, resta incancellabile.
Un abbraccio.
Carlo