Postato il: 26-02-2006 @ 09:58 pm -- letta 2870 volte
Nel ripubblicare alcune delle mie poesie mi accorgo di
scrivere i commenti introduttivi supponendo che conosciate le
altre già qui pubblicate, perchè in parte s'intrecciano.
In verità, essendo autobiografiche, ognuna di esse è un episodio dello stesso racconto...
"Su propriu sabori" racconta di una partenza: mio figlio (il medesimo di "Al figlio che si sposa")
partiva per lavoro, ed ho rivissuto il dolore del distacco che avevo provato da ragazzino.
Allora da figlio, ora da padre...
(Traduzione dal sardo in calce)
SU PROPRIU SABORI
A bortas cun nos sa vida est istrana:
cun is annus sa memoria sind'andat
poi basta nudda, e cussa porta arcana
chi seberat su passau, s'iscarangiat,
e unu fattu lontanu e olvidau
lassat su passau e torrat presenti.
Fait che su lampu cand'est iscurigau,
no arregorasta e immou luxit in menti.
Cand'est partiu fillu miu appu prantu
e tottu 'nd'una mi seu biu piccioccheddu,
attesu'e domu, prangendi, e cantu!
Tenei quindix'annus, fui minoreddu.
Cussu prantu fut deddiora iscaresciu.
Immou seu unu babbu, intza' fui fillu,
ma su sabori de su prantu est su propriu,
eccu poita nd'est torrau a pillu.
Si est berus c'a babbu deu assimbillu,
potzu pensai c'a issu puru est succediu,
cuss'orta, de prangi po custu fillu.
Mai d'appu scipiu, e immou non c'est rimediu.
O fillu miu, custu fattu ti contu,
solu po ti fai iscì ca ddu sentu,
ma cun s'auguriu de millas fortunas
e de una vida accomenti disiggias!
Carlo, 09.11.2002
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TRADUZIONE DAL SARDO
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LO STESSO SAPORE
A volte con noi la vita è strana:
con gli anni la memoria se ne va,
poi basta un niente, e quell'arcana porta
che separa il passato si socchiude,
ed un fatto lontano e dimenticato
lascia il passato e torna presente.
Come un lampo nel buio,
non ricordavi, ed ora ti sfolgora in mente.
Quand'è partito mio figlio ho pianto,
e all'improvviso mi son rivisto ragazzino,
lontano da casa, piangevo, e quanto!
Avevo quindici anni, ero un ragazzo.
Quel pianto era da tempo dimenticato.
Ora sono un padre, allora un figlio,
ma il sapore delle lacrime è il medesimo,
ecco perché quel ricordo è riemerso.
S'è vero che io assomiglio a babbo,
posso pensare che anche a lui è successo,
quella volta, di piangere per me.
Non l'ho mai saputo, ed ora è tardi per saperlo.
Figlio mio, ti racconto tutto questo
solo per farti sapere che sento la tua lontananza,
ma augurandoti mille fortune,
ed una vita come tu la desideri!
Commento: E' un fatto naturale! Capire i nostri genitori, il loro ruolo, nel momento in cui ci ritroviamo noi dall'altra parte.Prima figli, poi genitori.Infatti ho sempre detto che nessun figlio capira' mai la madre o il padre finche' non avra' anche'esso lo stesso ruolo.Ei figli, in maniera diversa, perche' diverse sono le situazioni e diversi i tempi, ripercorreranno la stessa strada dei genitori. Cosi' per noi, cosi' per loro.