Postato il: 23-04-2006 @ 05:38 pm -- letta 3072 volte
Sono rimasto a lungo combattuto se pubblicare anche questa
poesia, non per i suoi versi, ma per l'amaro contenuto della
vicenda che racconta, che mi espone forse anche al vostro
giudizio dopo quello, già intervenuto, di un tribunale penale.
Mettetevi per un attimo nei miei panni di imputato-innocente-fiducioso
che si scontra invece, dopo 11 anni dagli avvenimenti ed 8 di
processo, con un incredibile verdetto di colpevolezza, poi
pensate….pensate…pensate...
Allo stordimento segue il silenzio, un lungo silenzio pieno di
pensieri e privo per tanto tempo anche della tanto amata
poesia, poi…
Siate indulgenti, e almeno come poeta, vogliate assolvermi!
SU SILENTZIU
Dexi minutus ddu funt abastaus,
ai cuddu ch'est pagau po giudicai,
po m'iscrì, cun sententzia, aintr'e is maus.
Tenet pressi, e atra cos'e fai…
Fui capuclassi, m'est torrau in menti,
e is maus in sa lavagna deu iscriei.
Ma innantis de ddoi poni a un'innocenti,
mellus pagai deu, ddu preferei…
Po unu capuclassi, e mi ddu vantu,
sa giustitzia est una cosa seria
su giustu non est nemmancu a pagamentu,
ca non serbit su studiu 'e sa materia.
Ma su corpu, d'ammittu, est stetiu grai,
e un'arruncara seu abarrau cittiu,
chen'e iscrì prus, scetti a pensai…
e su Silentziu aicci m'at chistionau…:
"Custa est una prova, o Carlo, est una sfida,
de cussas chi ti 'ettat sa vida
po bi' chi aguantas, e cantu ses forti.
A tui t'est toccara cussa sorti,
ma in custa gherra tengas consolu,
c'andas in gherra, ma no ddi andas solu.
Is amigus chi cun tui ant prantu
ballint che unu battaglioni in campu,
e mullei tua chi sighit a t'amai,
est che un'esercitu prontu a gherrai.
Solu non ses, e castia facci' a sus,
ai cuddu innocenti in gruxi, Gesus…"
"Gratzias, Silentziu, po su chi m'as nau,
siguru abarra, gei t'appu ascurtau.
A iscì de no essi solu in custu viaggiu
mi 'onat fortza e mi ponit coraggiu.
E intza' torra anch'e mimi, Poesia,
torra che a primu, e prus ancora sua,
chistiona tui a chin'est accanta mia,
amori porta, a sa manera tua…
Chi dogn'amigu chi tengu, sinceru,
arricciat de sa vida su calori,
ma a centu bortas tanti siat, et beru,
de su chi at donau a mimi in onori.
E tui, mullei, fueddus non tengu
chi contai scipiant a su mundu
s'orgogliu, e su prexiu 'e t'agattai
dogna dì accanta mia, de t'amai….!"
IL SILENZIO
Dieci minuti gli sono stati sufficienti,
a quello ch'è pagato per giudicare,
per iscrivermi, con sentenza, tra i rei.
Aveva fretta, e altro da fare…
Ero capoclasse, m'è tornato in mente,
ed i cattivi ero io a scriverli alla lavagna.
Ma piuttosto che scriverci un innocente,
avrei preferito pagare io…
Ma per un capoclasse, e me lo vanto,
la giustizia è una cosa seria
e non si è nemmeno giusti per stipendio,
né serve lo studio della materia.
Ma quel colpo, lo ammetto, è stato pesante,
e per un pezzo son rimasto zitto,
senza più scrivere, solo a pensare…
ed il Silenzio così mi ha parlato…:
"Questa è una prova, Carlo, è una sfida,
di quelle che la vita ti lancia
per vedere se resisti, e quanto sei forte.
A te è toccata quella sorte,
ma in questa lotta consolati,
perché vai in guerra, ma non ci vai da solo.
Gli amici che con te hanno pianto
valgono quanto un battaglione sul campo,
e tua moglie che continua ad amarti,
quanto un esercito sul piede di guerra.
Non sei solo, e guarda verso l'alto,
a quell'innocente in croce, Gesù… "
"Grazie, Silenzio, per quel che mi hai detto,
stanne certo, t'ho ben ascoltato.
Sapere di non essere solo in questo viaggio
mi dà forza e mi accresce il coraggio.
E allora torna da me, Poesia,
torna come un tempo, e ancor di più soffia,
parla tu a chi mi sta vicino,
portagli amore, come sai fare tu…
Che ogni amico sincero, che ho,
riceva il calore della vita,
ma cento volte di più, e vero,
di quanto mi ha riconosciuto in onore.
E tu, moglie, non ho parole
che sappiano raccontare al mondo
l'orgoglio, e la gioia di trovarti
ogni giorno accanto a me, di amarti…!"
Commento: l'ho letta tante volte ... ed ogni volta un brivido dietro il collo... una sensazione di sofferenza ... ma anche di grande dignità, di forza d'animo che ti riconosco così come l'armonia della poesia che ti è amica...un abbraccio.
Gabry
Commento: Ciao Carlo..... non sapevo di questa tua "avventura" e sinceramente Carlo non trovo, anzi, forse nemmeno esistono parole .... senza parole.... un abbraccio grande, per quello che puo' valere Carlo, ma sincero ...... anna
Commento: E' bellissima Carlo complimenti sei proprio un poeta, mi è piacuto tantissimo l'ultimo pezzo dedicato a tua moglie, lei sarà sicuramente entusiata di questo.
Ciao e grazie di regalarci beste belle scritture piacevoli da leggere ed anche da mettere in pratica. Grazie ancora Angela
Commento: ciao carlo, spero per tè che le conseguenze di questa sentenza non siano pesanti, anche se nell'anima ti hanno già segnato. Io personalmente sono quattro anni che frequento tribunali per via dell'incidente dove hà perso la vita mia sorella e altre due persone e sono molto deluso, a distanza di quattro anni e con due sentenze di colpevolezza verso i due camionisti che provocarono l'incidente ancora non si vede la fine e solo poi comincerà il processo civile per i risarcimenti. Risarcimenti che ovviamente non ridanno gli affetti perduti, ma daranno almeno un pò di "giustizia". hò visto stuoli di avvocati senza scrupoli trascinare avanti un processo scontato, forse solo per far spendere più denaro. Non me ne vogliano gli avvocati, ma hò visto un mondo di squali in quell'ambiente. Scusa lo sfogo e grazie come sempre per le tue poesie, che toccano le corde dell'anima.
Commento: E' con tanta amarezza e con la tristezza nel cuore che commento...non la poesia (che tra l'altro trovo bellissima)...ma i fatti che hanno tormentato la tua vita.
Anche nella sofferenza la tua dignità, il tuo coraggio, e l'amore per la famiglia hanno prevalso sull'egoismo, l'invidia e l'indifferenza umana.
Un abbraccio. Anna
Commento: Ho perso una battaglia, ne ho vinte altre più importanti, spero di vincere la guerra, e che il giudizio d'appello, non ancora celebrato, sia giusto.
Con un abbraccio.
Carlo
Commento: Spero, nel frattempo, tu abbia vinto la tua guerra.Qualunque cosa ti sia accaduta, cerca di superarla.Continua a scrivere, non smettere mai.Avolte e' uno sfogo enorme e un grande sollievo trasferire i propri pensieri e le proprie emozioni su un foglio di carta che si riempie di te.
Coraggio
Un abbraccio
Anna
Commento: Accolgo la sentenza che ti assolve definitivamente
anch'io con...NUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM!
O come direbbe un eccelso latinista:
L'annuncio che ci hai fatto merita un Magnum!
(...e che sia quello a doppio strato di cioccolato!)
Un abbraccio.
Commento: Grazie Antonello... vicende che poi sono finite bene in appello, assolto pienamente, ma che nella vita,
vuoi per la lunghezza vuoi per gli effetti devastanti che ti creano, ti lasciano il segno.
La tua sensibilità alla poesia fa un tutt'uno, nel mio immaginario, con la tua passione per la musica. Tutte cose che ci accomunano.
Commento: Pariri stranu eppuru ti giuru ca de qusta chistioni fui a su scuru ,
ho letto alcune volte questa tua poesia l'ho trovata molto toccante, (ci sono passata vicino ) ,ieri per caso si è parlato di questo ,dicevamo quanto rumore si fa per un'accusa e quanto silenzio per un'assoluzione ,le ingiustizie nel mondo sono tante e questa è una .
Sono contenta che sia finito tutto e bene .
Forza karlo chetta tottu a sa bertua e sighi a camminai e a chini non cumprendiri mandadusu a cagai !!
Commento: Grazie Teresa.
Ho riletto la mia poesia e non sono riuscito a respingere la commozione, la stessa di quando la scrissi.
Conservo ancora i numerosi giornali che riportavano bene in evidenza nome, cognome, capi di imputazione
e numero di miliardi.
I giornalisti vendono il loro inchiostro a caro prezzo, e in nome di chissà quale principio si sentono poi di
aver fatto il loro dovere di servi dell'informazione. Ma, strano a dirsi, della mia assoluzione in appello,
che diceva praticamente, 11 anni dopo, che in quella storia io non ci sarei neppure dovuto entrare, beh,
nessun servo dell'informazione si è sentito in dovere di dare notizia, maladitu che unu!
Ho provveduto di persona ad affiggere in tutto Nuxis un manifesto in forma di "lettera aperta ai
miei compaesani" per bilanciare, almeno in parte ed almeno a Nuxis, la gratuita infamia della cosiddetta
doverosa informazione. Uno di questi manifesti è ancora affisso qui nel mio studio, alle mie spalle...
Storia triste e dolorosa, ma se hai con te una famiglia che ti sostiene ed amici pronti a battersi, come li ho
avuti io, e Dio dalla tua parte, come l'ho avuto io... beh, alla fine sei più forte di prima, e tanto basta!
Come dici tu, ghetau totu a sa bertua!