Postato il: 29-06-2007 @ 03:55 pm -- letto 2600 volte
Ti ho amato quando eri soltanto un’idea, soltanto un sogno di futura maternità. Mi piaceva fare progetti, figurarmi come saresti stato. Era difficile immaginare di stringere fra le braccia il tuo corpicino, pensare che avrei creato davvero una piccola persona. Tuttavia sapevo che un giorno saresti divenuto una realtà, che il mio sogno di diventare madre si sarebbe avverato.
Quando giunse quel momento sentii che stavo sognando, non riuscivo a credere che tu ci fossi davvero. Mi accarezzavo la pancia e ti parlavo, pensavo a quando saresti dovuto nascere, al giorno in cui sarei stata effettivamente in grado di guardarti e di stringerti, per vedere infine come saresti stato, bambino mio. Tutto quello che facevo, lo facevo per te. Ogni volta che mangiavo, ogni pasto che preparavo, pensavo a te, alla minuscola vita che stavo alimentando.
Il tuo papà ed io progettammo la cameretta, scegliemmo i nomi, iniziammo a risparmiare per il futuro che ti aspettava; ti amavamo già. Non vedevamo l’ora di sentire le tue minuscole dita che stringevano le nostre; aspettavamo con ansia di fare il bagno al tuo morbido corpo, di udire il tuo pianto che ci chiedeva di nutrirti.
Non vedevamo l’ora di assistere ai tuoi primi passi, alle tue prime parole, al tuo primo giorno di scuola. Desideravamo ardentemente aiutarti con i compiti e recarci alle tue partite di baseball. Era difficile per me immaginare il mio figlioletto che chiamava “papà” l’uomo che amo. Queste sono le piccole cose che vedevamo nel futuro duranti i mesi in cui stavi crescendo dentro di me. Ti amavamo!
In un minuto questi sogni ci furono strappati. In una mattina nebbiosa, nel corso di un’ecografia di routine, scoprimmo che avevi smesso di crescere settimane prima; in realtà ci avevi lasciato senza che neppure ce ne accorgessimo. Tutti i nostri pensieri, i sogni che avevamo fatto per te, erano stati inutili. Ma ti amavamo ancora! Ci volle molto tempo per superare questo trauma. Ci dissero che avrei potuto essere di nuovo incinta tra appena pochi mesi. Ma noi volevamo te!
In seguito ci rendemmo conto che per ora Dio non aveva voluto che avessimo un bambino, che saremmo stati più preparati quando sarebbe giunto il momento designato. Questo ci confortò, benché sentissimo la tua mancanza. Avevamo provato tanta eccitazione per il tuo arrivo, ma potevamo aspettare, se così doveva essere. E sapevamo che quando saresti venuto, io sarei restata a casa con te e tu avresti avuto una vita migliore, perché prima di allora il tuo papà sarebbe stato in grado di finire gli studi.
Così accettammo infine la nostra grande perdita.
Sono trascorsi quattro anni da quel terribile dolore.
Questa mattina ero seduta nella nostra piscina gonfiabile con la mia figlioletta di tre anni. Mentre la osservavo raccogliere con le manine secchielli pieni d’acqua, mi stupivo della sua bella innocenza; era davvero un miracolo che potessimo essere parte di una tale creazione.
All’improvviso lei mi guardò attentamente e, con un luccichio negli occhi, disse: “Mamma, non eri pronta per me la prima volta che sono venuta, vero?” Ho abbracciato la mia fantastica bambina e, tra le lacrime, sono riuscita a dire soltanto: “No, ma abbiamo sentito moltissimo la tua mancanza quando te ne sei andata”.
Non dobbiamo più affliggerci per la piccina che abbiamo perduto, perché ora so che lei è ritornata da noi. Questa è la stessa creatura di cui ci eravamo innamorati anni fa.
Sara Parker
Commento: E' bello e commovente quello che hai scritto.Hai avuto una brutta esperienza e per quanto non l'abbia mai vissuta, so che deve essere terribile.Ma....vedi, sei stata fortunata ad aver avuto una seconda opporunita.Goditi la tua bambina e amala tanto; niente e' piu' vero e piu' reale di questo
Anna