Postato il: 07-10-2007 @ 07:09 am -- letto 2683 volte
Un bravo jazzista è simbiosi, fusione, amalgama,
è il nessun confine tra uomo e strumento.
Chet Baker, anni fa, si trasformò in tromba davanti ai miei occhi
Ieri sera, davanti a me, sei persone e sei strumenti si sono fusi in una cosa sola:
Piero Ciancaglini al contrabbasso
Lorenzo Tucci alla batteria
Luca Mannutza al piano
Daniele Scannapieco al sax
Fabrizio Bosso alla tromba
Mario Biondi voce
Gente annoiata, bevuta, smorfie snob mangiano sushi a tavoli prenotati. Lui si fa attendere, come le stars.
E' colpa dei tir in autostrada, penso.
Tra fiumi di bacardi, seni rifatti, coca, brasiliane, vodka e intrugli al lime,
l'aria è in poco tempo irrespirabile pur con il divieto antifumo.
Così la gente consuma di più, penso.
Lui, prima di iniziare, ravvia con le mani un ciuffo di capelli inesistente, si schernisce e si minimizza
all'ovazione sulle note di "This is what you are"
Per il resto bacardi, clap clap, vodka, clap clap, intrugli al lime, clap clap.
E' una bestemmia il funky anni 70 che esce dalle casse,
ancor prima che gli artisti abbiano finito, abbracciati in fila, l'inchino di ringraziamento.
Esco e penso, che a quella gente, del jazz, non gliene importa niente.
Commento: Come già ti ho detto: e che ti aspettavi? Importante è che possa conservare di questo concerto il ricordo migliore: cioè il tuo! Un bacio grandissimo Sonny