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L'ULTIMO CANTO
Postato il: 07-11-2007 @ 11:16 am -- letto 2750 volte

........
Non mi ricordo chi mi aveva insegnato, tanto tempo fa, un possibile tentativo per comunicare con le varie forme di vita animali. Ne avevo preso nota ed avevo in qualche modo accettato la possibilità, senza crederci troppo, ma non ci avevo mai provato. D’altra parte ho conosciuto tante persone speciali con particolari doti che non si trovano nei giornali o in tv ma vivono il loro privato con serenità discreta e silenziosa.
L’occasione si presentò in un luminoso giorno di ottobre.
Il cielo era limpido, il sole caldo malgrado il principio autunnale, gli alberi avevano assunto un colore giallo oro prima di virare verso il rosso, nel grande giardino si sentiva qualche cinguettio degli affittuari dei grandi abeti, i balconi erano ancora un tripudio di colori, perfino i davanzali più spogli, avevano umbrellifere rosa e gialle di piante grasse. Una giornata perfetta.
Un gorgheggio fuori del coro, vivace, curioso, squillante attirò la mia curiosità, poi un frullio d’ali giusto un paio di piani sopra la mia testa, mi permise di vedere che un canarino giallo oro, fuggito sicuramente dalla sicurezza della sua gabbia, cercava con voli brevi di scendere verso il verde brillante del giardino.
Un attimo ed immaginai che i gatti, incontrastati padroni del suolo e molto meno disponibili della mia micio, avrebbero festeggiato con il piccolo pennuto… allora ci provai…Sperando che anche i pennuti avessero una memoria collettiva come sosteneva Jung…. Ci provai con tutte le mie forze immaginative.

Lasciai vagare il pensiero pieno di immagini, cercandone qualcuna che potesse raggiungere il piccolo fuggitivo; poi occhi chiusi, braccia aperte e palme rivolte verso l’alto cercai di trasmettere… anche se in modo istintivo poiché non sapevo bene come fare: sole, calore, luce, una vaschetta di mangime una sfilza di ossi di seppia.
Forse fu un caso, o forse no…il piccolo fuggitivo si posò sul vaso di una bella succulenta, proprio all’interno del mio balcone, senza volare via com’era prevedibile, alla vista di un’umana.
Mia figlia, 14enne che aveva capito velocemente la situazione, fu svelta ad accogliere il giallo ospite canterino, prendendolo delicatamente tra le mani, e da quel momento Cip iniziò una nuova vita in ns. compagnia allietandoci con i suoi gorgheggi, mentre sharck volteggiava nel suo acquario in miniatura e Micio la gattina di casa, con molta benevolenza, teneva tutti sotto controllo.
Per una questione di correttezza provammo a chiedere se qualcuno avesse perduto il canarino, ma sembrava che fosse arrivato da chissà quale distanza, visto che nel nostro palazzo non c’era stata nessuna fuga.

Cip, in una gabbietta tenuta da parte da mia figlia… perché non si sa mai, si adattò molto bene alla nostra casa, era vivace e per di più un canterino insuperabile, che all’imbrunire in attesa del suo canovaccio che copriva il suo cielo personale, se ne stava in silenzio, per poi richiamare la nostra attenzione di prima mattina al sorgere del sole, poco visibile qui tra le nebbie del nord. Poi accadde qualcosa di incomprensibile verso la metà di un febbraio grigio, freddo ed a tratti un po’ triste.

Cip, cominciò a cantare in modo diverso più musicale, e non c’era imbrunire e canovaccio che lo invitassero al sonno ed al silenzio, continuò a gorgheggiare senza smettere; la sua gabbietta era perfetta, l’acqua era pulita, il suo cibo corretto… ma lui continuava a cantare ed a cantare…senza smettere fino al terzo giorno quando smise di farlo per sempre…lasciandoci nel silenzio. Aveva cantato alla vita la sua gioia e la sua riconoscenza per il tempo che gli era stato concesso, aveva forse innalzato una sua preghiera al cielo che in quel mattino era color cobalto.

Gabriella(alias Aspi) ®
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Ultimo aggiornamento il 07-11-2007 @ 11:16 am



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Commenti postati
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Commento di: bambi
(Postato il 07-11-2007 @ 03:40 pm)

Commento: Sensibile e dolce come sempre.
Un forte abbraccio

Commento di: endorfine
(Postato il 07-11-2007 @ 03:42 pm)

Commento: cara aspy, cip è stato fortunato a sentire il tuo richiamo ed a trovare un nido tra di voi.
Vi ha ringraziato col suo canto e con il canto vi ha lasciato.
I richiami fatti con amore e sensibilità vengono percepiti e molto più facilmente da esseri non umani ma semplicemente viventi. Ci credo fermamente.
Mi addolora il fatto che spesso gli umani invece di ascoltare lo splendore stiano nel buio che rinchiude i cuori e gli animi. lylly

Commento di: eridanio
(Postato il 06-01-2008 @ 01:59 pm)

Commento: ..chiedo venia grande Aspy, a prima lettura non ho colto la dolcezza e la sensibilità di questo scritto.. Il piccolo personaggio del tuo ricordo è stato fortunato..ha scelto tempo e modo per ringraziare ed insieme dare il "grande saluto"....A noi umani il più delle volte questo non ci è concesso...!I VECCHI SUBISCON LE INGIURIE DEGLI ANNI!!!(nomadi).
un baci8888.ERY

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