Postato il: 10-12-2005 @ 03:52 pm -- letto 2458 volte
Ci sono giorni che ci si sveglia al mattino
stanchi del troppo sognato.
Ci si dà una stiracchiata, si fa un sospiro
ci si dà una pacca virtuale sulla spalla
ci si tira su le mutande*
e s’inizia la giornata guardando fuori dalla finestra
per vedere che tempo fa,
sperando almeno in una consolazione meteorologica.
Dal riquadro del vetro si vede un quadrello di mondo.
E così io ho visto una tortora, un passerotto, un merlo maschio
e un insetto sasso.
Chissà, forse il giorno dopo il mio sguardo cadrà
sulla siepe, sulla magnolia, sulle ultime rose prima dell’inverno
e sull’insetto foglia
che nemmeno il gatto riesce a vedere.
E forse, una altro ancora, vedrò
un uomo con l’ombrello e il suo cane, una donna che stende i panni
anche se piove e canta, un bambino col suo zainetto di libri e matite
e un insetto stecco, come un rametto secco, lì, per terra.
Ci sono giorni che ci si sveglia al mattino,
stanchi di sognare un mondo che non si riesce a vedere.
*”Se il morale fosse un paio di mutande me lo sarei già tirato su”