Postato il: 27-04-2009 @ 03:59 pm -- letto 2655 volte
PROLOGO
Circa trent'anni fa, mentre studiavo e cercavo di capire la saggezza della Kabbalah,(*) mi capitò di leggere un interessante libro del TERESTCHNCO, in cui il traduttore aveva messo lo stralcio di un testo che suggeriva di leggere. Non riuscii mai a trovare questo testo, peraltro mai tradotto in italiano, nè riuscii a trovarlo altrove anche in inglese, finché non cominciai a passeggiare in internet. Non è ancora tradotto in Italiano, ma visto che l'ho trovato mi piace tradurlo e condividerlo con voi, sperando che vi faccia piacere. Saluti & Baci Aspirina IL CREATORE SCHIZOFRENICO traduzione di Aspirina
Nel laboratorio privato, che la sua professione di psichiatra gli aveva permesso di costruire,arredare e mantenere, il Dottor Carlos Moreno, aveva completato certi preparativi che non sembravano per nulla in accordo con gli insegnamenti della scienza moderna. Per questi preparativi egli aveva tratto le istruzioni da vecchi “grimoires” (**) appartenuti ai suoi avi che avevano, in tempi lontani, suscitato la “Paterna collera “ dell’Inquisizione Spagnola.
Secondo una leggenda familiare, piuttosto calunniosa, altri avi avevano fatto addirittura parte dell’Inquisizione stessa.
Egli aveva sbarazzato una parte del pavimento della grande sala, precedentemente occupata dai suoi attrezzi di lavoro, di cui aveva conservato solo un immenso globo di cristallo che somigliava ad un acquario.
Intorno al globo aveva tracciato, con l’aiuto di un coltello consacrato, oggetto dell’arte delle streghe, un cerchio sul quale erano inscritti i pentagrammi ed i diversi nomi segreti della Divinità. A distanza di diversi metri aveva tracciato un cerchio simile a quello primario, ma più piccolo.
Egli indossava una toga nera senza cuciture nè tasche, tenendosi dentro il cerchio più piccolo quello relativo alla sua protezione.
Sul suo petto e sulla sua fronte era stato legato il Doppio Triangolo forgiato alla perfezione con più metalli. Dietro di lui, una lampada d’argento con lo stesso simbolo inciso, diffondeva l’unica luce . Negli incensieri, situati a terra, bruciavano Aloe, canfora, e sandalo.
Nella sua mano destra egli teneva il pugnale dell’arte, nella sua sinistra un bastone di nocciolo con un nodo di ferro magnetizzato.
Proprio come il Dottor Faust, Moreno aveva preparato una evocazione diabolica, anche se non per le stesse ragioni che avevano ispirato Faust.
Riflettendo a lungo e molto gravemente sui misteri dolorosi del cosmo, le contraddizioni tra il bene e il male, Moreno alla fine aveva trovato una spiegazione che era sbalorditiva e semplice ad un tempo.
Non poteva esserci, pensava lui, che un solo Creatore, Dio,quale principio perfetto ed infinitamente buono. Tuttavia, l'evidenza indica la coesistenza di un principio creatore malefico, un Satana. (***)
Dio doveva essere quanto meno afflitto da una personalità multipla una specie di Dott. Jekill e Mr. Hyde che si manifestava qualche volta sotto l’aspetto del Diavolo.
Questa dualità, argomentava Moreno, doveva essere una forma chiamata comunemente schizofrenia.
Ed egli era un convinto assertore della validità dei trattamenti con elettroschocs contro i disordini mentali.
Se Dio, sotto il suo aspetto di Diavolo, fosse stato convenientemente bloccato e sottoposto ad un trattamento, una cura drastica, ne avrebbe sicuramente giovato. I problemi confusi dell’Universo si sarebbero risolti in seguito da loro stessi grazie ad una Divinità ormai sana e non più semi- diabolica.
Il globo di cristallo, di speciale fattura, conteneva su uno dei lati un apparecchio elettrico creato dallo stesso Moreno. La macchina, di gran lunga più complessa che l’apparato portatile impiegato nel trattamento con elettroschocs, abitualmente in uso. Essa, poteva sprigionare un voltaggio sufficientemente potente per elettroscioccare tutti i detenuti di un penitenziario di stato.
Moreno considerava che nessun’altra forza poteva sprigionare uno schoc necessario alla cura di un personaggio soprannaturale.
Il dottor Moreno aveva memorizzato un’ antica formula magica per imprigionare il Diavolo e per imprigionarlo in una bottiglia. Il globo sarebbe stato perfetto come tale.
Il rituale magico era una specie di miscuglio bastardo di greco, ebraico e latino del cui esatto significato era alquanto dubbioso; pieno di termini quali:
Eloha, Tetragrammaton. Kis Elijon, Elohim, Saday, Zevaoth, I nomi di Dio. La parola Bifronte ritornava a più riprese; quindi doveva essere fuor di dubbio uno degli innominabili nomi del Diavolo, ma non poteva esserci che un solo Diavolo.
Moreno considerava infantili queste vecchie demonologie, che avevano popolato l’inferno di una notevole moltitudine di spiriti malefici, ciascuno con il proprio nome, rango e dipartimento. Poi, tutto fu pronto. Con voce ferma ed altisonante,che avrebbe potuto essere quella di un prete mentre canta Messa, Moreno cominciò a recitare l’incantesimo.
Quando gli arrivò la convocazione, Bifronte era molto occupato in facezie amorose con la demonessa Foti. Come Jano lei era dotata di due facce così come lui era provvista di più braccia. Foti stessa era fatta in una strana maniera, tanto che il loro accoppiamento risultava relativamente complicato.
Bifronte cominciò a ritirare le sue braccia dal corpo della demone dicendo:
“Qualche maledetta strega ha messo le mani su questo tipo di incantesimo che contiene il mio nome. E’ la prima volta in questi ultimi duecento anni. Ma devo andare”.
“ Sbrigati a tornare!” ingiunse Foti facendo muovere le sue quattro labbra due delle quali si trovavano sul suo addome. “ Se non ti sbrigherai a tornare, potresti forse trovarmi occupata in altre cose”. L’aria crepitò dietro le spalle di Bifronte quando uscì dalle sue regioni infernali.
Il Dottor Moreno fu sorpreso ed allo stesso tempo scioccato, quando vide l’essere che il suo incantamento aveva convocato nel globo. Sapeva appena ciò che poteva aspettarsi anche perché aveva dato poca attenzione alle vecchie immagini ed alle descrizioni del Diavolo, non vedendo in esse che la demenza delle superstizioni medievali. Ma la teratologia(****) di questa creatura sembrava incredibile. I due volti di Bifronte si gonfiavano alternativamente dentro il globo, le sue braccia , le sue gambe e molte altre parti del suo corpo si attorcigliavano e si muovevano convulsamente in un furioso sforzo per liberarsi e sfuggire. Ma grazie allo spessore del vetro o alla potenza del cerchio che lo conteneva nel suo interno Bifronte era imbottigliato per bene tanto che qualunque jin imprigionato da Salomone sarebbe stato più libero. Finì per rassegnarsi e cominciò a calmarsi fluttuando ancora un po’ per finire di sedersi sulla macchina elettrica di Moreno.
di C.A.SMITH
(continua) se vi piace oppure lascio qui. Ciao, ciao!
Spiegazioni:
(*) Kabbalha=libro sacro e non quello del lotto
(**) grimorio= libro di magia
(***) Satan = antagonista in ebraico
(****)Teratologia=La scienza che studia le malformazioni e le anomalie congenite.
Commento: Ciao Silvana,
la mia traduzione si riferisce ad una breve storia scritta da Clark A. Smith, nel 1925, che ho trovato molto intrigante, poiché si riferisce alle nostre domande sul bene e il male, nonché sulle riflessioni di un teorico psichiatra il Dott. Moreno, che evidenzia, tra l'altro gli electroshock che venivano applicati a chi soffriva di schizofrenia. L'ho tradotta e letta con molto interesse.Spero di essere stata il più lineare possibile.