Postato il: 31-03-2007 @ 09:11 pm -- letto 2762 volte
Non esiste altro, eccetto forse la sete di potere o l'ambizione della carriera, che sia così totalizzante, così esclusivo, così implacabile da riempire di sé ogni spazio. Anzi da suscitare quella sensazione di pienezza, di vitalità, di dolce ossessione, come se corpo e anima vivessero uno stato di grazia destinato a durare all'infinito.
E' ciò che chiamiamo sentimento d'amore. Esso contraddistingue il momento in cui lo sentiamo sbocciare dentro di noi, e rapidamente gonfiare come un fiore vagamente mostruoso, simile ad un oscuro miracolo che si compie nel profondo delle cellule.
L'ho sentito mentre dondolavo sull'autobus, appeso alla maniglia, schiacciato in mezzo in mezzo a degli sconosciuti, èressato dai corpi dei passeggeri, perchè spesso le prime avvisaglie ci colgono così, in mezzo ad estranei, piuttosto che nell'isolamento di una stanza.
Eccolo, mi sono detto. All'inizio è poco meno di un brivido, un istante di capogiro, un trasalimento, ma questa volata la coscienza intera partecipa alla scoperta. La prima reazione è di incredulità. Quell'attimo di smarrimento è già diventato stupore. Sarà un falso allarme, devo essermi sbagliato. Non è possibile che una persona, conosciuta appena da una settimana...... Forse è un effetto della debolezza, al mattino dovrei fare una colazione più sostanziosa. oppure qualche residuo di sogno notturno. Il fatto è che ora, più mi studio di allontanarlo, e più quel pensiero ritorna ad insediarsi prepotente. Il suo viso, il suo nome, oppure l'eco di una frase, la sua voce che dura amplificata dalla memoria. La sua voce che ripete , come un disco inceppato, sempre le stesse parole che mi hanno colpito, ma che quando furono pronunciate pareva del tutto insignificanti. .........
( Carl Castellaneta 1983)
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