Postato il: 12-12-2005 @ 11:08 pm -- letto 3096 volte
Storia di tasse, d'amore e sigilli….
Un giorno l'IVA scendeva, anzi no, pardon, saliva, perché in
vita sua giammai le era riuscito di scendere, solo di salire,
come certi scalatori, che se non salgono cadono.
Saliva, dicevo, per le strette aliquote della città,
lasciandosi pigramente sospingere dal venticello imponibile
che spirava dal gran totale dell'orizzonte.
Mentre si apprestava ad affrontare l'ultima rampa di tasse,
ecco venirle incontro un baldo giovanotto dall'aria vagamente
familiare. Ma certo, era IRPEF, ecco perché le pareva di conoscerlo!
Nonostante non si frequentassero da tempo, per via di certe
ruggini sorte tra le loro famiglie tempo addietro in tema di
imposizione diretta ed indiretta, tra i due non v'era
mai stata inimicizia, e l'incontro fu galeotto.
Presero timidamente a scambiarsi convenevoli ed a conversare:
"Ti trovo cresciuta, IVA, come sta il signor Ministro tuo padre?"…
"Bene, grazie, IRPEF, anche tu non scherzi, ti trovo in forma!"
"E la zia IRPEG?"
"Ma come, non hai saputo la notizia? Ci ha lasciato, l'anno
scorso, e papà si è messo con quella strega di IRES!"
"Non sapevo, mi dispiace, ma come è successo?"
"Eh, la vita….è stata una cedolare secca, non l'ha retta"….
"e la cugina IRAP?"
"E quella, chi la schioda? E' sempre in agonia, ma ogni anno
che passa par più viva che pria!"…
In quel momento si aprì un'imposta che dava sulla strada (ma
quando mai si è vista, un'imposta che dà? L'imposta prende,
no?). Si affacciò il Guardasigilli che, da dietro l'imposta
sminciava di nascosto i piccioncini e, per distrazione, aveva smarrito i sigilli.
"Ragazzi, avete mica visto i miei sigilli?", chiese con voce preoccupata…
"No, signor Guardasigilli, ma cosa guardava, se ora non li trova più?"
"Giovanotto, Guarda di farti i sigilli tuoi, e rispetta il rango, l'età e la
mansione…che quanto a me, se non trovo i sigilli, chiudo tutto
e me ne vo in pensione!"
L'imposta, appunto, si chiuse e la strada, che l'aveva guardata con
preoccupazione, sentendo di averla scampata bella, si sfregò le mani e concluse:
"Ahò, e meno male, m'aspettavo un venti per cento d'imposizione.
Meno male che me so' fregato i sigilli, e mo' continuo la vita in esenzione!"
(la scena si chiude con tutte le tasse che confluiscono sul
palco oscenico del modellico Unico.
Nel frattempo IVA, viste le tende del sipario, cerca di salire ancora….
Le luci si abbassano, poi lentamente si spengono...
uscite in punta di piedi, in silenzio, per favore).
Commento: E come no? ILOR, INVIM, ICI, ACCISE, BOLLO,
REGISTRO, IPOTECARIE, CATASTALI, INTRASTAT,
FIFO, LIFO, TARSU (tassa sarda), TOSAP,
SUCCESSIONI E DONAZIONI, TOM E JERRY, COCCHI E
RENATO, GIANNI E PINOTTO, STANLIO E OLLIO,
FRANCO E CICCIO, poi, in decrescendo: Spic e Span,
Dash, Olà, Omopiù, etc. etc. Però, Dolceglicine, lo
ammetto a stento, ma io ricordo pure l'I.G.EEEEE!
A proposito, sai perchè fu soppressa l'Ige? Il ministro
delle finanze scese a stazione Termini, ed un facchino
gli disse: "LE VALIGE!". Ne nacque un qui pro quo ed il
ministro, che aveva interpretato "LEVA L'IGE!", la levò,
e fu istituita l'IVA....
Chiedo venia et perdono.Ciauuuu
Commento: Buongiorno per tutto il giorno! Ciao Carlo, mentre ero a passeggio nelle strade di Aria, mi sono imbattuta nel tuo racconto fantasmatico...ehhhhh si bei ricordi l'IGE... ma come diceva sempre mia nonna "il peggio non è mai morto" e così IVA continua ad aumentare la sua presenza... almeno chi ha un commercio la può sempre scaricare... ora io mi chiedo da anni.... ma... possibile che le persone comuni se la pagano sempre tutta in ogni dove e non possono mai scaricarla??? mah... boh... complimenti per l'idea e per la composizione simpatica ironica... e non reversibile