Postato il: 09-01-2012 @ 02:09 pm -- letto 1452 volte
Ai primi del novecento il sulcis era una terra semi paludosa ,senza grossi centri abitati ,i paesi erano piccoli agglomerati di case sorti attorno alla chiesa ,ma la vera vita si svolgeva nelle campagne attorno .
Infatti la gente viveva di agricoltura e pastorizia e per comodità o necessità viveva nei pressi dove si svolgevano le loro attività .
Era facile trovare gruppi di case ,stazi (furriadroxius)dove vivevano i contadini e i pastori .
La loro vita era scandita dalle stagioni e dal sorgere e tramontare del sole .
Erano legati al paese solo per le necessità ,una era la chiesa ,sopra tutto le donne la domenica affrontavano lunghe marce a piedi incuranti del tempo pur di assistere alla messa ,la religione era molto sentita e poi era un modo per sentirsi parte di quella comunità .
Gli altri motivi per scendere in paese erano pochi ,se ti nasceva un figlio dovevi per forza andare in comune a denunciare la sua nascita ,anche il cimitero era in paese ,in oltre c'era il medico ,non in tutti i paesi ma nei centri più grandi era facile trovarlo ,poi c'erano gli artigiani che avevano il laboratorio in questi centri ,e in oltre c'era in ogni uno di essi la così detta( bottega )
era una piccola rivendita dove si poteva trovare quasi tutto, dove ,ogni uno portava le proprie cose da vendere ,uova ,latte olio ,farina ,verdure ,legumi ,tutto quello che il loro lavoro produceva e in cambio ricevevano o denaro o in cambio le cose che in campagna non si producevano .
Gli stessi attrezzi di lavoro venivano pagati così ,se un contadino aveva bisogno del fabbro ,lasciava in bottega un conto aperto a suo nome ,e l'artigiano poteva comprare ciò di qui aveva bisogno fino a scontare il prezzo del lavoro fatto .
Spesso capitava che per pagare questi debiti i contadini o i pastori dovessero far rinunciare alle famiglie ,e rinunciare loro stessi alle provviste ,era molto facile che per vendere le uova fresche, in casa fosse proibito mangiarne una o mangiare la carne , così la gente comune viveva con quello che la natura offriva ,le verdure che crescevano spontanee e la frutta anche essa selvatica ,in quanto a carne era un lusso che pochi potevano permettersi gli altri la vedevano forse una volta all'anno o solo per le grandi feste come Natale o Pasqua .
Anche la farina veniva divisa una volta setacciata la bianca veniva venduta e il resto veniva usato in casa per il pane .
Così gran parte dei legumi si vendevano e gli ortaggi ,il latte e i formaggi .
La vita era dura ,ma la gente si accontentava , bastava poco per vivere anche perchè era una vita comune non conoscendo altri mondi non potevano rendersi conto della miseria che li circondava .
La scuola era un lusso permesso solo ai ricchi o quelli che vivevano in città ,ma non sembrava una gran rinuncia tanto per lavorare la terra non servivano i libri ,e così i bambini ben presto venivano mandati ai pascol,i essendo piccoli non potevano fare altro ma potevano seguire le pecore ,le capre e le mucche .
Le donne poi erano quelle che maggiormente dovevano faticare perchè oltre a occuparsi dei figli e della casa era loro compito badare agli animali da cortile ,la raccolta delle olive e tanti altri lavori nei campi al fianco dei loro uomini e la sera tornate a casa mentre i mariti facevano visita alla bettola a bere un bicchiere di vino in compagnia, loro dovevano occuparsi della casa macinare il grano ,in quasi tutte le case c'era la macina a qui veniva legato l'asino che girava girava girava facendo muovere la grossa pietra che schiacciava il grano riducendolo in farina .Afinchè il povero asino girasse sempre senza cambiare direzione gli venivano coperti in parte gli occhi in modo che non vedesse ai lati e non fosse tentato di cambiare direzione quindi seguiva la strada che vedeva davanti a se che era sempre la stessa, un giro tondo senza fine ,povero asino e povere massaie che dovevano raccogliere il macinato e setacciarlo per dividere la farina e lo scarto ,ma questo non era considerato un lavoro perchè si faceva sedute in inverno vicino al fuoco e spesso in gruppo .Infatti chi non aveva la macina in casa si appoggiava ai vicini e per le donne quel lavoro era una occasione anche di svago ,quattro o cinque persone riunite attorno al macinato che chiaccheravano era l'unico diversivo che potevano permettersi .
In questo ambiente così povero e ignorante ,gli argomenti di conversazione non erano certo tanti ,c'era però un argomento che le donne amavano particolarmente ,primo perchè potevano dar sfogo alla fantasia secondo perchè riuscivano in questo modo a tenere i bambini fermi attorno a loro ad ascoltare .
Superstizioni ,storie di fantasmi ,spiriti in genere maligni ,storie fantasiose che però tutti prendevano per vere .
Quando moriva una persona che magari in vita non era stata un esempio di onestà o comunque era stato un pò diverso da loro ,venivano fuori racconti strani che in breve tempo si trasformavano in leggende a qui tutti credevano .
Per tale motivo c'erano dei posti in qui nessuno aveva il coraggio di passare ,si raccontava di fantasmi ,di anime maledette condannate a vagare per sempre nei luoghi dove avevano vissuto ,tutti sapevano e tutti per paura giravano alla larga .
Capitava spesso che per liti tra confinanti ,per furti di bestiame ,o altro ci scapasse il morto ,e spesso non si trovava il colpevole ,per questo l'anima del defunto continuava a camminare in quei posti alla ricerca di non so bene cosa ,.
Le campagne erano disseminate di croci scolpite sui sassi o sui tronchi degli alberi e quelli erano punti su qui non si doveva passare per non disturbare le anime .
Tra loro una volta capitò un pastore che veniva da fuori ,sposò una ragazza del posto e lei si premunì subito di informare il marito di certe leggende indicandogli i posti dove non si doveva passare raccontandogli tutte le storie .
Ma il giovane non credeva a queste cose ci rideva sopra ,facendo anche adirare la moglie che spesso gli diceva -stai attento ,un giorno o l'altro potresti pentirti -
ma lui rideva e andava per la sua strada ,cioè la campagna ,i monti ,insomma ogni angolo dove vi fosse un pò d'erbetta fresca per le sue pecore.CONTINUA