Postato il: 13-01-2012 @ 10:27 pm -- letto 1291 volte
Una volta ,nel mese di novembre ,ci fu un nubifragio che allagò completamente tutto il circondario ,il rio Mannu che scorreva nella vallata era straripato allagando campi ,vigneti ,sradicando alberi e trasportando nella sua furia tutto ciò che incontrava morirono molte pecore ,mucche e anche cavalli ;il giovane preoccupato per il suo gregge ,anche perchè si aspettavano altri temporali ,decise di spostare le pecore in un posto più sicuro ,aveva un ricovero in montagna per queste evenienze ,sicuro per gli animali ma anche per lui .
Si mise in cammino e dovendo decidere quale strada fosse più conveniente ,si trovò di fronte un piccolo dilemma ;la strada più breve attraversava il fiume ,ma con la piena l'unico punto per passare era il ponte in ferro ,fin quì tutto semplice sembrava ,il guaio però era sul ponte ,c'era su questo uno dei soliti racconti .
Pare che in quel punto tanti anni prima ci fosse stato uno scontro tra gendarmi e banditi e ,pare ,restarono sul ponte dieci morti tra gli uni e gli altri ,naturalmente questo fatto scosse gli abitanti dell'intera vallata e figuriamoci se non poteva accendere la fantasia delle persone .
in breva tempo cominciò a girare la voce che su quel ponte succedevano cose terribili ,pare ,che gli spiriti di quei morti fossero fermi ancora li e ogni volta che qualcuno si avvicinava ,si scatenavano e ricominciava la battaglia ;da qui a dire che più nessuno passò su quel ponte il passo è breve .
Sua moglie gli raccontò un giorno un fatto appena successo ,a conferma che non erano storie ,ma cose che succedevano veramente .
C’era in quel periodo un venditore ambulante che girava per gli stazzi vendendo un pò di tutto ,aveva un carretto trainato da un asinello ,il carro coperto ,portava in bell'ordine tante cose che servivano alle massaie, padelle ,pentole ,piatti ,bicchieri ,pezze di stoffa e tanto altro ,il venditore riceveva in paga ciò che le donne avevano in casa uova ,polli ,conigli ,pane ,farina ,grano e così via, quel giorno il tempo si mise al brutto ,pioveva anche se finemente ma l'aria era scura ,il cielo coperto di nubi ,era il primo pomeriggio ma sembrava quasi sera ,il venditore aveva ancora un bel pò di strada da fare per finire il suo giro ,uscito dal paese doveva attraversare il fiume per arrivare al prossimo stazzo ,ma c'era l'incubo del ponte di ferro ,attraversato il quale in pochi minuti si sarebbe trovato nel prossimo stazzo ma il ponte era proibito da ciò che si sapeva ,d'altra parte visto il tempo se avesse preso la strada comune per arrivare all'altro ponte ,sarebbe stato troppo tardi e nessuna massaia sarebbe uscita a comprare ; trovatosi davanti a questo dilemma decise di rischiare e attraversare il ponte ,la paura era tanta ma doveva provare .
Per farsi coraggio prima di addentrarsi nel ponte si organizzò ,visto che piovigginava aprì il suo parapioggia ,era bello grande ,verde ,lo chiamavano (para acqua impixiau) aveva una struttura in legno ed era ricoperto da una tela verde molto robusta e per renderlo impermeabile all'acqua veniva cosparso di pece ,rannicchiato sotto questo para acqua per darsi ancora più coraggio si mise a suonare sa launedda (un piffero ricavato da una canna )quando si sentì pronto diede l'ordine all'asino di partire ,l'animale si mosse lentamente come il suo solito ,era una bestia tranquilla non perdeva mai la calma ;
cominciarono ad attraversare il ponte ,il rumore delle ruote del carro sul ferro copriva il suono della launedda ma all'uomo non importava lui pensava solo a suonare .
Arrivati a metà del ponte non si sa per quale beffa del destino, forse perchè aperto male o forse per un colpo di vento ,ma il para acqua si chiuse imprigionando al suo interno il povero uomo che già teso, per la paura soffiò talmente forte dentro quel piffero e la nota che ne uscì spaventò il povero asino che cominciò a ragliare ,scalciare e correre a rotta di collo passò il ponte e continuò la sua corsa sempre ragliando ,stretto nella sua prigione il povero venditore urlava come un ossesso non vedendo cosa succedeva in torno immaginava chissà quali scene ,dovevano essere terribili per spaventare il suo asino in quel modo ,dentro il carro poi scoppiò l'inferno, padelle che sbattevano ,piatti che si rompevano, le galline che aveva ricevuto in paga dalle massaie e che si trovavano appollaiate dentro il carro per lo spavento cominciarono a starnazzare e volare da una parte all'altra cercando un buco per uscire da quell'inferno ,l'unico posto per poter guadagnare l'uscita era la parte anteriore del carro davanti alla quale era seduto l'uomo ,le galline sbattendo le ali e starnazzando uscivano dal carro e passando vicino sbattevano sul mal capitato ,che ad ogni colpo urlava pensando alle sciabolate dei gendarmi ,perchè ormai era chiaro per lui ,non poteva essere altro, era capitato nel mezzo della battaglia tra i fantasmi ;
l'asino continuò a correre ragliando fino a raggiungere un gruppo di case ,da dove ,richiamate dalle grida e dal rumore ,uscirono alcune donne ,che liberarono il poveraccio dalla morsa del para acqua ,l'uomo bianco come un morto tremante di paura ,raccontò l'accaduto ,naturalmente lo raccontò a modo suo e quando disse che tutto successe sul ponte di ferro nessuna delle donne ebbe il benchè minimo dubbio si trattava dei fantasmi .
I giorni che seguirono furono scossi da temporali che allagarono tutta la vallata ,e il tempo non prometteva niente di buono ,così i pastori furono costretti a spostare le bestie in posti più riparati ,.
Il pastore avvisò la moglie che avrebbe accompagnato il suo gregge in montagna dove aveva un ovile al sicuro lontano dal fiume che spesso in quelle circostanze usciva dal suo letto combinando disastri ,naturalmente la moglie gli raccomandò ancora una volta di non attraversare il ponte ,di evitare anche il posto detto (la porta dell'inferno )e bla bla bla bla .
Aiutato dai suoi cani il pastore si mise in cammino dietro il suo gregge ,incurante dei consigli della moglie ,per tagliare corto ,spinse le sue pecore verso il ponte di ferro,tutto tranquillo fino a quando arrivati davanti al ponte le pecore belando e saltando tornavano indietro spaventate ,il poverino non capiva ,ordinava ai suoi cani di radunare nuovamente il gregge ,una volta raggruppate con molta fatica cercò di spingerle nuovamente verso il ponte ma niente da fare le pecore non volevano passare ,tornavano indietro spaventate ,dopo vari tentativi anche i cani si rifiutavano di fare il loro lavoro ,è inutile dire che anche il pastore a quel punto cominciò a tremare ,stava decidendo di cambiare strada ma l'idea di dare ragione a sua moglie lo disturbava parecchio e poi lui non era il tipo d'uomo che scappa senza sapere da cosa ,quindi radunato il gregge ordinò ai cani di fare la guardia e lui si avventurò verso ....chissà cosa ...con le gambe tremolanti si avvicinò e arrivato davanti al ponte vide ciò che spaventava le sue pecore .
i temporali dei giorni precedenti avevano fatto straripare il fiume in certi punti e la sua corsa impetuosa aveva trascinato con se oltre a canne ,tronchi d'albero anche delle bestie che si erano trovate a pascolare sulla riva del fiume , e li davanti c'era un groviglio di rami erba e carcasse di pecore morte ,era questo che spaventava le sue bestie .
Sgombrò il posto da quell'impiccio e indirizzò nuovamente il gregge che passò senza nessun problema ,felice di non essersi fatto prendere dalla paura ,immaginava divertito quando l'avrebbe raccontato a sua moglie .,lei era una gran donna e lui era felice di averla sposata ,ma quel suo blaterare di queste stupidaggini lo mandavano in bestia ....CONTINUA