Postato il: 13-01-2012 @ 11:21 pm -- letto 1381 volte
La casa del pastore era in linea d'aria a cinque o sei km dal suo ovile in montagna ma per colpa di certe credenze la strada che doveva fare ,e che tutti facevano, era di quindici o sedici km perchè doveva passare lontano dal ponte di ferro e lontano dalla porta dell'inferno quindi dovendo attraversare il fiume e aggirare il bosco diventava un viaggio infinito .
IL pastore non amava perdere tempo inutilmente e quindi senza dire niente alla moglie prendeva ogni scorciatoia che poteva ,c'era il problema del bosco ,nessuno si era mai permesso di attraversarlo per via della così detta porta dell'inferno per qui la vegetazione resa impenetrabile dai rovi nascondeva ogni cosa e impediva il passaggio ,ma il pastore non si arrese ,sapendo che il suo ovile era a poche decine di metri da quel punto farsi alquni km per aggirarlo era una cosa senza senso così nelle belle giornate mentre le sue pecore pascolavano pigramente lui con la roncola in mano attaccava il bosco per aprirsi un varco che lo collegasse all'ovile .
La porta dell'inferno altro non era che una costruzione nuragica ,conosciuta come pozzo sacro ,si trattava di un tempio per il culto delle acque ,le popolazioni che abitavano il circondario usavano tale pozzo per raccogliere e conservare l'acqua per i mesi estivi ,ma era anche un luogo di culto ,vi facevano dei sacrifici ,si ritrovavano in quel punto per celebrare riti propiziatori .
Il luogo da sempre abbandonato ,era diventato uno di quei posti proibiti ,non so bene da dove fosse partita la leggenda ,ma sua moglie gli raccontò di uomini che avevano avuto l'idea di passare di li ed erano spariti ,non erano tornati a casa mai più ,e che dopo anni ,nei dintorni vennero trovate ossa umane riconducibili a loro .
In seguito a questi fatti cominciò a girare la voce che in quel punto si aprisse nel terreno un varco che portava dritto all'inferno e i malcapitati che si trovavano a passare vi finivano dentro venendo divorati dai diavoli che in seguito sputavano via le ossa .
Incurante delle raccomandazioni di sua moglie lui cominciò a sfoltire la vegetazione che gli impediva di passare ,seguendo il sentiero fatto dai cinghiali che non sapendo niente di leggende e di inferno andavano da sempre a bere e rotolarsi nel fango del pozzo .
Impiegò parecchi giorni per farsi strada in quel muro di cespugli e rovi aggrovigliati ma alla fine si trovò davanti al suo ovile e da quel giorno andare a casa era una passeggiata da niente .
L'inverno successivo si presentò nuovamente il bisogno di ricoverare le pecore in un posto sicuro quindi alle prime piogge il pastore condusse il gregge in montagna ,ma c'era in quel periodo una novità ,sua moglie aspettava un bambino ,quindi ,approfittava spesso della scorciatoia che si era costruito per scendere a casa e vedere come andavano le cose .
Fu una giornata piovosa ,,passò la giornata ad accudire le bestie come il solito ma arrivata la sera e ritirate le pecore nel recinto ordinò ai cani di stare in guardia e lui si avviò a grandi passi verso casa .
Arrivato sulla porta vi trovò un gran via vai di donne ,sua moglie era in travaglio già da un pò, decise per questo di non andare via finchè il bambino non fosse nato ,ci vollero circa tre ore prima che il bambino nascesse ,anzi era una bambina ,felice si fermò ancora un pò fino a assicurarsi che tutto era andato veramente bene poi riprese la strada per tornare all'ovile ,doveva arrivare prima dell'alba per la mungitura .
Salutò la moglie che gli raccomandò ancora una volta di non passare dal ponte di ferro ne dalla porta dell'inferno e lui per tenerla tranquilla le promise che avrebbe fatto la strada comune ,naturalmente non ci pensava neanche era già tardi e lui aveva fretta ,così a grandi passi attraversò il ponte e si inoltrò sotto il bosco ,la notte era molto scura e lui illuminava il cammino con una lampada a olio ,camminava a testa bassa per evitare che qualche rovo gli sbattesse in faccia ma ad un certo punto gli parve di vedere una luce che fuoriusciva dal terreno ,si fermò aguzzò lo sguardo e in effetti a una ventina di metri da lui c'era una luce sul sentiero non sapendo cosa pensare si spaventò parecchio ,pensò di tornare indietro ma era troppo tardi e poi come al solito lui voleva vederci chiaro ,così lentamente col passo un pò incerto andò avanti e man mano che si avvicinava la luce cresceva e si muoveva come se fosse il riflesso di un falò --buon Dio- pensò- che sia veramente la porta dell'inferno ,Signore-- continuò --non farmi morire proprio ora che sono diventato padre le mie donne hanno bisogno di me , pregando arrivò vicino alla sorgente di luce ,in un primo momento non capiva da dove venisse poi si accorse che per terra c'era una pozzanghera e che la luce della luna filtrata dai rami degli alberi si specchiava dentro ,la luna era rossa e il vento che muoveva i rami faceva apparire e scomparire quella luce ,e al povero spaurito pastore potevano sembrare fiamme che ardevano ,.
Scampato anche quel pericolo si convinceva sempre di più che doveva togliere dalla testa di sua moglie queste stramberie sopra tutto ora che avevano una bambina non le avrebbe permesso di certo che la educasse alla paura degli spiriti o fantasmi .
Da allora ogni volta che tornava a casa era un gran battaglia con la sua donna lui che le raccontava di passare continuamente in quei posti proibiti senza nessun danno lei che continuava a segnarsi con la croce e pregare Dio perchè proteggesse quel marito miscredente ,lui che cercava di spiegarle che la fede in Dio non c'entrava niente con le stupide idee di fantasmi e simili ma la fine era sempre la stessa ,sua moglie aveva sempre l'ultima parola --vedrai uin giorno o l'altro ti pentirai ,gli spiriti si faranno vedere e io spero di non essere con te il giorno ---,e lui andava via borbottando --ma va va -donna .
Finito l'inverno la bella stagione riportò ogni cosa al suo posto il pastore tornò con le sue pecore al piano e lui poteva tornare a casa ogni giorno e vedere la sua bambina crescere .
Nel mese di agosto il caldo era insopportabile e lui quando il sole era più alto nel cielo spingeva il gregge sotto l'albero più vicino e con lo zaino per cuscino faceva la siesta in attesa che l'aria si rinfrescasse un pò .
Un giorno cercando un albero abbastanza grande trovò una quercia enorme e fu veramente felice ,l'ombra della quercia era
l'ombra migliore.
Sistemò le sue pecore e tolto dallo zaino il pane e il formaggio mangiò ,poi con lo zaino per cuscino si stese per fare un riposino ,
quando una voce lo svegliò --alzati --gli disse--sei pesante --,l'uomo si guardò in giro ma non vide nessuno ,pensò -stavo sognando -;
si sistemò ancora lo zaino sotto la testa e richiuse gli occhi ma quella voce gli ripetè la frase --alzati sei pesante --restò fermo per un pò stordito ,non capiva cosa stesse succedendo ,intorno non c'era nessuno ed era sicuro che la seconda volta non dormiva ma quella voce lui l'aveva sentita ,non si mosse e aspettò con gli occhi aperti per vedere se qualcosa succedeva e infatti di li a un poco quella voce tornò ma stavolta era più forte --alzati ti ho detto sei pesante --l'uomo scattò a sedere si guardò intorno non c'era veramente nessuno ma quella voce continuò --alzati,alzati alzati,--si alzò spaventato anche perchè era la voce di un bambino e lui non riusciva a darsi una spiegazione ,incurante del caldo cominciò a girare intorno per vedere se ci fosse qualcuno nei dintorni ,ma non c'era nessuno e poi quella voce proveniva da sotto terra .
La sera tornò a casa inquieto, triste ,non gli era mai successo di scontrarsi con qualcosa che non avesse una spiegazione ,la moglie si accorse che qualcosa non andava e gli domandò cosa fosse successo ,ma lui da prima non aveva intenzione di raccontarle niente ,però la notte non riuscì a dormire ,aveva nelle orecchie quella voce di bambino ,e non sapeva darsi pace perchè non trovava una spiegazione ,alla fine decise di raccontare tutto a sua moglie che semplicemente gli spiegò ---sicuramente li sotto è stato sepolto un bambino--,ma fammi il piacere --disse l'uomo --non ricominciare con le tue solite storie ---,allora spiegami tu --gli disse la donna ;
in effetti non c'era una spiegazione logica ,a meno che lui non stesse impazzendo ,ma no ,era sicuro ,lui non era pazzo e quella voce l'aveva sentita veramente .
Tornato al suo lavoro non riusciva a dimenticare l'accaduto, decise quindi di andare a vedere ,portando con se una pala e una zappa tornò sotto la quercia nel punto dove il giorno prima si era steso per riposare e cominciò a scavare ,;dopo aver scavato un bel pò non avendo trovato niente decise di smettere ma in quel momento vide in mezzo alla terra un pezzetto ....sembrava un bastoncino di legnò ...lo prese in mano e guardandolo da vicino si accorse che non era legno ma era una falange di un piccolo dito ,messi da parte vanga e zappa cominciò a scavare con le mani e man mano che scavava venivano fuori da sotto terra altri piccoli pezzi d'osso ,scavò fino a trovare il teschio e tutti i pezzi che potevano comporre lo scheletro ,era veramente quello di un bambino ,incredulo e spaventato si tolse la camicia vi adagiò dentro le povere ossa e si avviò a grandi passi verso il paese ,si recò in chiesa e raccontò al prete ciò che gli era successo mostrandogli il fagotto .
Il prete per nulla sorpreso gli disse prendilo e vieni con me ,e messosi al collo la fascia viola che usava per i funerali si avviò verso il campo santo ,arrivati li dentro chiese al pastore di scavare una piccola buca e di deporvi dentro quel piccolo fagotto ,lo benedisse e lo fece ricoprire di terra ,il pastore trovò due pezzi di canna e col laccio di una scarpa fece una croce che pose sul mucchietto di terra .
Mentre tornavano verso la chiesa il prete gli disse --sei un uomo fortunato sai ?---perchè ?--chiese il pastore --perchè d'ora in poi nessuno spirito potrà farti del male ,hai ricuperato un angelo al paradiso e lui ti proteggerà sempre da tutto .
Tornato a casa raccontò l'accaduto a sua moglie che semplicemente gli disse ---vedi non sono tutte invenzioni ,forse hai ragione quando dici che noi donne ci facciamo prendere la mano dalla fantasia però è meglio temere e rispettare quello che non conosciamo ,un altro mondo esiste noi non sappiamo dove ,come ma non sfidiamo gli esseri che vi abitano .
Da quel giorno il pastore ascoltò con più attenzione i racconti della moglie smise di ridere quando parlava di certe cose ,ma naturalmente non si faceva prendere dal panico ,e quando si trovava nell'incertezza --passo non passo di li --si guardava in giro e chiedeva --piccolo angelo sei con me?--e sicuro che la risposta fosse si ,passava . (TERRYPUX)
Commento: Con i tuoi racconti TERRY,mi hai fatto ritornar "bambino" nel nostro Sulcis quei "contus de forredda"..popolati di Tikidis, canis chi cinciddanta fogu, e animas perdias...sono stati gli incubi che che nella nostra fanciullezza, ci hanno inculcato irragionevoli paure mah........Cun santus e cun Tiaulus è mellus a non brullai......
Commento: Si hai ragione ,questi erano i racconti che usava mio nonno per tenerci fermi vicino a lui quando mamma e nonna andavano in campagna ,lui era quasi cieco ,e stava in casa con noi ,non c'era la televisione in casa ma i suoi racconti ci tenevano incollati ,primo per sentire come finiva secondo perchè una volta finito il racconto la paura non ci faceva muovere un muscolo ,però quei tempi li ricordo con affetto .